Descrizione
Il volume affronta uno dei periodi più complessi della Guerra Fredda, evidenziando in particolare l’ambizione dei governi italiani a rivestire un “ruolo” in una fase di incerto avvio del processo distensivo Est-Ovest. Nella seconda metà degli anni Cinquanta il confronto tra occidentali e sovietici affrontava in un lungo negoziato temi sui quali l’intesa si rivelava molto difficile, dal disarmo alla questione tedesca, mentre diventava sempre più forte la gestione bipolare dei rapporti internazionali e si restringeva la capacità delle piccole e medie potenze di far sentire la propria voce. Nel volume si approfondisce la politica estera italiana nell’ultima fase del Centrismo con il suo tentativo di inserirsi nella difficile trattativa sulla riduzione degli armamenti nel Centro Europa, ricostruendo, grazie anche a fonti d’archivio inedite, l’instancabile azione del mondo politico e soprattutto diplomatico nell’ambito di questo impegno; anche se, in definitiva, l’Italia non riuscì in pieno – pur nel quadro del suo forte allineamento atlantista – a far considerare essenziale il suo ruolo nel gioco delle grandi potenze, protagoniste assolute nel contesto delle grandi crisi internazionali di quegli anni, da Suez a Berlino.
Giuliano Caroli, docente di Relazioni Internazionali e di Storia dell’Europa Orientale dell’Università Niccolò Cusano. Tra le sue pubblicazioni: “La Romania nella politica estera italiana. Luci e ombre di un’amicizia storica, 1919-1965”, Milano, 2009; “L’Italia e il Patto Balcanico, 1951-1955. Una sfida diplomatica tra Nato e Mediterraneo”, Milano, 2011; “Viaggio nella Guerra Fredda. Riflessioni su un fenomeno storico globale (in collaborazione con Caterina D’Amato)”, Roma, 2023.
